Onicofagia- Come perdere il vizio di rosicchiare le unghie con la ricostruzione.

Questo post è rivolto a chi mangia le unghie e vuole ricostruirle per perdere il vizio.

Una prolungata tendenza a rosicchiare le unghie  può portare ad un cambiamento della forma dell’unghia, oltre al rischio di infezioni ed infiammazioni del letto e del solco ungueale.
Le cuticole si presentano ingrossate ed eccessivamente dure. Nei casi più gravi la matrice potrebbe essere danneggiata ed impedire una corretta crescita.
Chi soffre di onicofagia deve curare le unghie e affidarsi all’onicotecnica, non perchè spera in un miracolo, ma perchè è decisa a raggiungere un solo scopo: Risanare il letto ungueale, riportare le unghie alla crescita e poi ottenere ricostruzioni lunghe durature e ben assestate o magari soltanto una ricopertura sulle proprie unghie lunghe.
Dalle esperienze che ho fatto fino ad oggi, la maggior parte delle persone che mangia le unghie, non cura nemmeno le pellicine che si attaccano a quasi la metà delle unghie.
Come si può pretendere di ricostruire su così poco letto ungueale e volere a tutti i costi lunghezza e durata?

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E’ inutile a questo punto sperare nei miracoli e nel ritocco dopo un mese è impossibile! Mettersi l’anima in pace affidarsi a chi sa come curare questo problema e avere pazienza può dare ottimi risultati.
Pretendere di risolvere in un mese è prendere in giro l’onicotecnica e se stessi.

Tempo e pazienza senza capricci:
Quando l’onicofaga improvvisamente decide di voler risolvere il problema è già a buon punto, ma deve armarsi di tanta pazienza. Spesso però l’onicofagia crea danni al letto ungueale e prima che tutte e dieci le unghie si riassestino dopo una ricostruzione ci vuole del tempo, ma cosa signifgica?
Il riassestamento del letto ungueale avviene in tempi relativi al soggetto, se una persona ha rosicchiato le unghie per 20 anni, non può pretendere che alla prima ricostruzione si possa ottenere la perfezione: L’unghia ricoperta improvvisamente ha una sua reazione e ci sono tante possibilità di rigetto, di ricrescita veloce e irregolare e spesso si deve ricorrere al ritocco solo dopo un settimana perchè salta un’unghia poichè lo spazio concesso dal letto ungueale su cui lavorare è minimo, inoltre l’abitudinre di avere unghe cortissime porta ad avere gesti poco controllati e basta un colpetto maldestro che l’unghia salta. La ricostruzione con unghie di plastica attaccate con colle, può essere una soluzione per camuffare una onicofagia momentaneamente, ma se si desidera un giorno, avere unghie proprie lunghe e robuste, ci vuole la ricostruzione in acrilico perchè la resina in acrilico consente la ricostruzione senza poi dover tagliare l’unghia di plastica, non indebolisce il letto ungueale e col tempo, permette all’unghia di ricrescere senza deformazioni e regolarmente.

Casi di clienti testarde:
 Una fra le esperienze che ho avuto in cui la cliente è rimasta insoddisfatta è stata quando questa pretendeva il miracolo, ossia su unghie cortissime mangiate all’estremo , il letto ungueale assottigliato da una limatura errata della precedente ricostruzione in gel, ha dovuto tagliare le unghie di plastica e quindi non ha ottenuto la ricrescita sperata, ha fatto per la prima volta l’allungamento pretendendo una lunghezza troppo eccessiva, che io indubiamente ho sconsigliato.
Credetemi molte volte vorrei alzarmi e andare via da certe clienti, in quanto non vogliono capire che chi fa questo mestiere seriamente, va seguito senza discussioni, specie se dimostra professionalità e attenzione nella cura delle unghie.
Avendo scritto tanto sui problemi dell’onicofagia, sulla differenza fra acrilico e gel, dopo tanta fatica spesso, mi sento scoraggiata perchè, molte persone non vogliono capire che chi mangia le unghie ha un problema che non si può risolvere in un mese.

Guardate un pò questo link forse vi aiuterà a capire meglio quali sono i problemi delle unghie
http://www.medweb.it/riviste/Archivio/old/doctor/2004/0904p16.pdf

1 commento su “Onicofagia- Come perdere il vizio di rosicchiare le unghie con la ricostruzione.”

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