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Ricostruzione unghie. Quali sono i rischi?

Spendere poco è normale, ma quando succede l’irreparabile è inutile lamentarsi e fare di tutti gli onicotecnici degli incapaci.
Prima di tutto c’è da capire che la ricostruzione unghie in Italia è un business nuovo, incontrollato, ma che fa fare tanti soldi sull’ignoranza della gente e sul mancato controllo del nuovo mestiere che avanza inesorabile e che non ha una legge adeguata e definita.

Tanti parrucchieri e centri estetici hanno fatto un enorme business introducendo in negozio stend di prodotti e improvvisando qualche dipendente ad onicotecnico senza adeguata preparazione.
La ricostruzione delle unghie non viene insegnata nei corsi per estetisti se non ci credete andate a verificare voi stesse.
Tanto meno le manicuriste dei parrucchieri possono fare la manicure senza aver fatto un corso per estetiste e di solito la shampista fa tutto poverina!

Attenzione perchè la ricostruzione delle unghie artificiali è una tecnica che usa componenti chimici ed ha delle basi fondamentali che bisogna apprendere prima di sottoporre la persona ad un trattamento.

E’ doveroso da parte di chi opera e anche da parte vostra tutelare la salute delle unghie naturali e non rischiare di ritrovarsi ad avere le unghie scavate o corrose da procedimenti sbagliati di chi non ha un mestiere nel campo o da prodotti di basso costo e qualità.

Partiamo dal fatto che la ricostruzione delle unghie vera e propria nasce con la resina acrilica mentre il gel è un prodotto nuovo e tante case cosmetiche improvvisano miscele molto pericolose pur di far parte del mercato. C’è poi la minaccia di prodotti non controllati di basso costo che sono i più pericolosi e dannosi per la salute delle nostre unghie.

Il prodotto utilizzato maggiormente in Italia per la ricostruzione unghie è il GEL che è una SOSTANZA CHIMICA già preparate di resina acrilica con aggiunte di fluidi stabilizzanti e adesivi che si asciugano con una speciale lampada a raggi UVA ed occorrono 4 bulbi da 9 watt ossia un totale di 36 watt di potenza, che è minima rispetto alle lampade abbronzanti, ma è comunque una esposizione continua a questi raggi.
Le unghie subiscono un forte calore improvviso che danneggia i vasi sanguigni (capillari posti sotto le unghie da cui esse traggono ossigeno e nutrimento). L’esposizione a questo forte calore più i componenti chimici causano dei grandi traumi specie su unghie già deboli di natura o che sono state eccessivamente limate e pretrattate con acido cioè il PRIMER.

Per questo dopo solo una ricostruzione unghie queste sono ormai rovinate.

L’esperienza, la ricerca, la passione, il rispetto, l’etica, l’onestà, sono caratteristiche fondamentali per chi fa questo mestiere seriamente e si può già notare chi lo fa per gioco o business.

Il consiglio? INFORMARSI INFORMARSI INFORMARSI
Quando si fa una ricostruzione unghie e si chiama per fissare un appuntamento,
chiedere la marca dei prodotti utilizzati e fare una ricerca su internet.
Se sono americani e sono in commercio gia da tanti anni almeno 20 allora si può già sperare in prodotti certificati contollati e migliorati chimicamente per non danneggiare le unghie.
Noterete che i prodotti migliori per la ricostruzione unghie sono solo americani e troverete il gel quasi sconosciuto e non solo se farete una ricerca sui costi dei prodotti, scoprirete che una ricostruzione unghie per avere un costo al di sotto dei 50 euro ha un solo signifcato: prodotti scadenti e onicotecniche inesperte.

Oggi molte donne rinuciano scoraggiate ad avere unghie artifilciali.
La prima causa è la praticità cioè quasi nessuno è abituato a portare unghie lunghe.
La seconda causa è l’estetica cioè unghie troppo spesse e innaturali.
La terza causa è che ogni 10 giorni sono schiave del ritocco specie se le unghie artificiali sono eseguite da inesperte.
Causa ancor più grave è che togliendo definitivamente la ricostruzione, le unghie risultano corrose scavate e peggiorate nell’aspetto naturale, in tal caso la colpa è dei prodotti scadenti applicati dopo una preparazione delle unghie fatta male da inespeti del campo.

A voi la scelta che spero non sia quella di rinunciare alla bellezza delle vostre mani.